Il nostro B&B sorge nella casa famigliare costruita da Ferdinando Fenili nella parte più storica del quartiere di Longuelo, a due passi dai Colli di Bergamo, dove un tempo c’erano campi agricoli e qualche abitazione e la Valle D’Astino non era ancora conosciuta ai più. Ora è un tesoro di natura e storia che vi invitiamo a scoprire partendo a piedi direttamente dal B&B.
Si parla di biodiversità dentro la città e così la Valle d’Astino ha ottenuto il premio “Landscape Award 2021”, assegnato dal Consiglio d’Europa. Il premio è a cadenza biennale ed è rivolto a tutte le realtà che attuano politiche di gestione del paesaggio per essere un esempio per tutti i paesi europei. La Valle d’Astino è un luogo rinato nel segno della biodiversità, che unisce la storia di un monastero millenario, arte, tradizione e un ambiente tipicamente agricolo nel cuore della città. Già riconosciuta con il prezioso Premio Nazionale del Paesaggio 2021 con il progetto "La biodiversità dentro la città".
Stendhal era innamorato di Bergamo e del suo paesaggio, definendo i boschi sulle colline dietro la città incantevoli e i più belli che avesse mai visto. Come dargli torto, ci ritroviamo nel bel mezzo del Parco dei Colli di Bergamo: quasi 5000 ettari di paesaggio naturale protetto tra boschi di castagno, uliveti, borghi antichi e vigneti.
La Valle di Astino è il polmone verde della città e si trova nei pressi del bosco dell’Allegrezza e delimitata a est dallo sperone del Colle della Benaglia, a nord da San Sebastiano e dai Colli della Bastia e di San Vigilio, a ovest dal Colle dominato dalla Villa Bagnada e dal Castello Presati. Un luogo di quiete e pace, dal quale partono vari percorsi pedonali e ciclabili per escursioni lungo una fitta trama di vie che ruota attorno al monastero. Partendo da qui, potrete incamminarvi a est verso il quartiere Longuelo, a ovest verso la valle San Martino e a nord verso San Sebastiano e i colli della Bastia e di San Vigilio; potrete anche facilmente raggiungere il centro storico di Bergamo, Città Alta.
L’Orto Botanico “Lorenzo Rota” e la Valle della Biodiversità
“La Valle della Biodiversità” è un luogo verde interamente dedicato a coltivazioni biologiche e si trova proprio in Valle d’Astino: è una sezione dell’Orto Botanico “Lorenzo Rota” che invece si trova a Colle Aperto, nella Città Alta.
Uno spazio per l’educazione alla sostenibilità e alla relazione tra uomo, agricoltura e natura. 9000 metri quadrati di estensione ed esposizione, qui si trovano 300 specie e oltre 1500 varietà di piantagioni e coltivazioni. Variano a seconda dalla stagione: rustiche, tropicali, in vaso, ad esempio pomodori, mais, cereali, riso, insalate, bietole, frumenti, patate, fagioli e tante altre. Un ricco patrimonio che racconta le coltivazioni più utilizzate dall’essere umano nel corso della storia e da maggio a ottobre è possibile fare al suo interno una passeggiata per conoscere e imparare l’agro biodiversità e/o la biodiversità in generale.
Un laboratorio per conservare il patrimonio vegetale e trasmettere queste testimonianze dell’intero territorio al pubblico (locale e globale) e far conoscere la natura che ci circonda. All’ingresso dell’Orto Botanico è disponibile la mappa cartacea in diverse lingue: italiano, inglese e tedesco. Attraverso l’app Smile Visit è possibile accedere a contenuti interattivi e molte informazioni sulla Valle della Biodiversità e sui percorsi della Val d’Astino.
Il monastero di Astino
Protagonista indiscusso di questo luogo è il Monastero di Astino con l’annessa Chiesa del Santo Sepolcro.
L’origine di questo luogo risale al 1107 quando i monaci vallombrosani (della congregazione monastica di Vallombrosa, vicino a Firenze) costruirono il monastero e la Chiesa del Santo Sepolcro. Siamo negli anni in cui Bergamo si proclamò comune libero e di riforma per la Chiesa, che portarono all’accettazione dei monaci.
I monaci vallombrosani scelgono la Valle d’Astino come luogo permanente dove fermarsi, perché rappresentava l’ubicazione ideale per la loro vocazione verso la regola benedettina “ora et labora”: un luogo di quiete perfetto per dedicarsi alla preghiera e al lavoro della terra per soddisfare tutte le necessità vitali di sostentamento. Il monastero visse secoli di sviluppo ed espansione, paragonabile a uno scorcio di paradiso dove il tempo sembrava passare più lentamente, grazie appunto al ritmo di vita dei monaci. Le complesse vicende politiche che colpirono Bergamo nel Quattrocento contribuirono a un primo decadimento della comunità dei monaci, fino a quando nel 1797 l’ordine dei monaci venne soppresso dal regime di Napoleone.
Il monastero diventò un ospedale psichiatrico per persone povere durante il corso del XIX secolo e nei primi decenni del XX secolo fu destinato ad attività agricola, per poi infine esser venduto a privati e venir abbandonato e non curato fino al 2007. È l’anno in cui l’intero complesso fu acquistato dalla Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo e iniziarono così importanti lavori di restauro e di recupero di affreschi e opere d’arte all’interno del monastero, nascoste dagli spessi strati di intonaco bianco fatti tra l’Ottocento e il Novecento. Da questo acquisto, il monastero e i luoghi adiacenti divennero – e tuttora sono – luoghi culturali, cornice di eventi locali legati al territorio.
Durante l’EXPO 2015 di Milano il monastero è stato il palcoscenico di numerosi eventi, mostre e iniziative legate al tema del cibo, del vino e della nutrizione.
La Chiesa del Santo Sepolcro e l’Ultima Cena di Allori
Accanto al Monastero di Astino sorge la Chiesa del Santo Sepolcro. E’ caratterizzata da particolare croce commissa con la pianta ad un’unica navata che termina nel transetto e ha tre altari: quello maggiore in una posizione sopraelevata leggermente, l’altare di San Martino e il terzo è quello dedicato agli Evangelisti. Nel XVI secolo è ristrutturata e rinnovata, completando l'ala est, le sale interne dell'ala sud e dando vita al torrione angolare di sud-ovest.
Nel 1580 l’Abate di Astino, Calisto Solari, commissionò ad Alessandro Allori una replica de “L’Ultima Cena” per decorare la stanza refettorio, dove i monaci consumavano i loro pasti ascoltando i versi della Bibbia. Allori, detto il Bronzino, è uno dei principali artisti fiorentini dell’epoca, abile pittore, che aveva già lavorato nella decorazione di conventi vallombrosani e che a Bergamo contribuì nella realizzazione degli arazzi della Basilica di Santa Maria Maggiore, in Città Alta.
La tela è ricchissima di elementi simbolici di natura morta, infatti ogni fiore, cibo, frutto o vegetale presente ha un significato nascosto legato al sacrificio eucaristico e alla Passione di Cristo.
Oggi, è possibile vedere l’opera nella sua collocazione originale, nel refettorio del monastero ma ha vissuto parecchi viaggi: nel 1798 fu tolto e confiscato con la soppressione del convento da parte del regime napoleonico, poi ritornò a Bergamo, stando a lungo nel Palazzo della Ragione, poi nelle camere del Comune di Bergamo e infine esposto nelle sale della Biblioteca Angelo Mai.
Il bosco dell’Allegrezza: trova l’antico castello
Oltre il Monastero e l’Orto, vale la pena incamminarsi e percorrere un’altra strada, la Via Allegrezza. Dal tracciato semplice e adatto a tutti i tipi di sportivi e livelli di preparazione, percorrendo questo sentiero nel bosco, noto come Sella della Madonna del Bosco, vi ritroverete in un’oasi naturale di querce sulla collinetta opposta alla Madonna del Bosco fino ad arrivare al confine con Valbrembo.
A pochi passi dall’inizio del sentiero, ci sono i ruderi di una cascina, che altro non è quello che rimane della Torre o Castello dell’Allegrezza, antico fortilizio appartenuto alla famiglia nobile Suardi nel Medioevo. Successivamente, con la conquista di Venezia e la stabilità politica a Bergamo, il Castello dell’Allegrezza, come altri edifici difensivi, fu trasformato in cascinale e dimora dei contadini che lavoravano per i monaci. Oggi è proprietà della Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo.
Ora non vi resta che venire a trovarci e vivere una giornata immersi nella natura e nella storia, a due passi dalla città. La nostra Valle d’Astino è troppo bella per essere ridotta a una semplice lettura. Vi aspettiamo per consigliarvi gli itinerari migliori per partire a piedi dal nostro B&B e scoprire posti incantevoli!
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